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sabato 13 aprile 2019

Drusi va all'attacco










Cosa non può fare un buon pranzetto!
Buona lettura





Drusi va all’attacco
Barbara Cerrone




Drusi è in giardino, appollaiata sull’albero come un gufo.
All'improvviso da dietro l’angolo spunta Brigitte, la sua nemica acerrima, entra in giardino con l’aria da padrona.
Drusi la vede e comincia a gonfiare la coda e a mugugnare, Brigitte non se ne dà pensiero: quando ha fame ha fame, tutto il resto fa parte del rischio del “mestiere” di randagia.
Drusi allora  scende dall'albero, si pianta davanti all'intrusa con un’espressione truce sul muso mentre Brigitte soffia e si acquatta, pronta alla difesa.
Beatrice dalla finestra della cucina le vede ed esce di corsa per fermarle.
“Buona, Drusi, lasciala perdere. E tu, Brigitte, torna quando Drusi sarà nella sua cuccia”.
Le due  non la sentono nemmeno, la battaglia è imminente e nessuno, nemmeno l’amata Beatrice, può farci nulla.
Passano alcuni interminabili secondi, Beatrice spera quasi che Drusi abbia rinunciato ad attaccare quando d’un tratto eccole avvinghiate che lottano selvaggiamente.
“Roar! Roar!”
“Basta, basta! Adesso ci penso io a fermarvi, voi due. Una bella doccia fredda e vi passa la fregola” esclama Beatrice brandendo l’annaffiatoio.
“Ecco qua, rinfrescatevi le idee!” dice annaffiandole come due fiorellini.
Le due contendenti non se ne curano per niente, vanno avanti a darsele come se niente fosse.
“Ah, sì, è così? E allora fate come vi pare, io sono stufa di queste baruffe”.
Nel frattempo la cat's family si è riunita intorno alle due lottatrici: i mici guardano senza intervenire, sanno che Drusi non vuole interferenze, con Brigitte pretende di vedersela solo lei.
La faccenda si complica quando arriva Camilla.  
Anche Camilla è nemica di Brigitte, fin da quando erano cucciole, a questo punto la situazione si fa incandescente.
Camilla si fa addosso a Brigitte che a sua volta è addosso a Drusi. Il groviglio felino forma una specie di vortice che gira su se stesso, ciuffi di peli volano qua e là mulinando leggeri nell'aria come piume di uccello.
Beatrice assiste alla scena: possibile che non ci sia un modo per farle smettere?
Ma ecco che le viene un’idea.
“Come ho fatto a non pensarci prima?”
Va verso la dispensa, prende una scatoletta di mousse e corre fuori.
“Ragazze, la pappa!”
All'improvviso la lotta si interrompe, le due gatte si fermano, vedono la mousse scendere morbida nelle ciotole che Beatrice tiene  in giardino per i mici ospiti e si precipitano a mangiarla.
Ora le tre nemiche sono una accanto all'altra e si abbuffano come se niente fosse.
“Gnam, gnam...slurp!”
Poi, con la pancia piena, cosa vuoi più lottare?
”Zzz!”
E la pace scende in giardino.

domenica 7 aprile 2019

L'età avanza



Non c'è niente da fare, la cat's family pensa a una cosa sola.
Buona lettura.




L’età avanza
Barbara Cerrone


Estate. Gugli ha il muso affondato dentro la ciotola piena di bocconcini al salmone.
“Gnam, gnam...”
“Gugli basta,” lo apostrofa Beatrice,”non devi ingozzarti così alla tua età, lo sai che poi ti senti male...”
“...gnam, gnam.”
Beatrice  lo lascia mangiare ancora un po’ e poi gli toglie la ciotola e l’appoggia sul davanzale della finestra, che è aperta.
Gugli la guarda con occhi da micio disperato.
“Mi dispiace, tesoro,  ma ti fa male mangiare troppo: sei anziano, ormai. Lo ha detto anche il veterinario. Perché non vai  fuori così ti distrai e non pensi al cibo? E non provare a rientrare dalla finestra per mangiare tutto perché tiro giù la zanzariera”.
Gugli  si rassegna ed esce di casa con le orecchie abbassate.
Si fa sera, il vecchio micio rientra.
“Eccoti qua, bravo, sei stato davvero bravo. Ti sei meritato una bella cenetta” cinguetta Beatrice, e fa per andare verso il davanzale della finestra ma...
“Ah! Chi ha strappato la zanzariera?”
Gugli guarda il soffitto con aria distratta ma la ciotola vuota parla per lui.
“Tu? Hai strappato la zanzariera per mangiarteli tutti! Poi non venire da me se fai un’indigestione delle tue, capito?”
Il vecchio micio, mortificato, si acquatta sotto il tavolo. Non  appena Beatrice si distrae sguscia fuori dalla porta e va a fare una passeggiata nei campi. Per digerire.



sabato 6 aprile 2019

Caro vita

La cat's family non si smentisce mai...
leggere per credere.






Caro vita
Barbara Cerrone



Beatrice legge il giornale seduta sul divano, Teo dorme accanto a lei.
“Mai buone notizie,” brontola Beatrice,” crisi economica, aumento dei prezzi...”
“Yawn!”
“Ah, sbadigli? Non ti rendi conto della situazione? Insomma, Teo, non si può ignorare quello che succede intorno a noi!”
“Yawn”
“Allora lo fai apposta! Dovresti vergognarti di essere così indifferente ai problemi veri, caro Teo. Queste sono cose serie: possibile che non ti interessi a niente?”
“Yawn”
“Pensa solo alla qualità della nostra vita. Qui c'è scritto che aumenterà la benzina...”
“Yawn”
“...le bollette saranno più care...”
“Yawn”
“...perfino il pane subirà un rincaro.”
“Yawn”
“ E i croccantini  saliranno alle stelle, pare.”
“GAAASP!”
Teo si alza dal divano e corre fuori.
“E adesso dove vai così di fretta? Con voi non si può mai fare un discorso serio!”
Dopo un paio d'ore eccolo di nuovo.
“Eccoti, finalmente ma...oh, Teo, sinceramente non credo che l’accaparramento sia la soluzione giusta per l’aumento dei prezzi. E poi, scusa, dove le metteremo ora mille confezioni di croccantini?”

















mercoledì 3 aprile 2019

Un fidanzato per Bery


 A volte nemmeno per i mici  è facile trovare l'anima gemella, il buon cibo è sempre una gran consolazione...
ecco un altra "avventura" della cat's family.
Buona lettura








Un fidanzato per Bery
Barbara Cerrone


Bery è nervosa. Tutte le gattine della sua età hanno un fidanzato e lei invece, alla rispettabile età di dieci anni, è ancora single.
“Miauuu!” si lamenta cercando di attirare l’attenzione di Gugli ma Gugli ormai è un gatto anziano e brontolone, non vuol saperne di gatte e nemmeno di micini da sfamare, così Bery si ritrova sola a miagolare davanti allo specchio.
“Miauuu!” insiste guardandosi con vanità, perché per essere carina è carina, eccome!
“Un pelo morbido e liscio, un tigrato di un bel grigio-marrone lucido  e in dieci anni nemmeno una cucciolata, miauuuuu!”  piagnucola.
Ma ecco che arriva un ospite inatteso.
“Insomma, ragazzi, la vogliamo finire con questa lagna? Qui non ecco si riesce a dormire.”
Egon, il cane dei vicini, è furioso: sono giorni che Bery miagola con quanto fiato ha in gola e lui è deciso a farla smettere.
“Che hai da lamentarti così, gatta lagnosa?”
Teo, che sta tornando dalla sua passeggiata di riflessione nei campi, interviene.
“Dai, Egon, lo sai che la povera Bery è depressa perché non riesce a trovare il gatto della sua vita e ad avere dei cuccioli.”
“Non trova il gatto della sua vita, eh? Te lo spiego io il motivo, “fa Egon, “ è una lagna, non le va bene nessuno.”
“Ma no,  è solo che non le va di  mettersi col primo che capita.”
“Senti Teo, tu per essere un gatto non sei male ma quella è una lagna, dammi retta.”
“E tu sei un cafone!” lo apostrofa Bery voltandogli la schiena.
“Cafone a me, brutta smorfiosa?  Ora ti sistemo io.” 
Egon fa per avventarsi addosso alla micia ma Teo lo ferma.
“Calmati, Bery non si tocca. Devi capirla, una gatta così carina che non ha ancora un fidanzato...insomma è dura.”
“Capirla? Guarda, farò di più. Le troverò io un fidanzato, purché la smetta di frignare a tutte le ore e mi lasci dormire in pace”.
Detto ciò Egon fila via di corsa; dopo mezz'ora torna tenendo un enorme gatto rosso per la collottola che si dibatte furiosamente.
“Lasciami stare, bifolco di un cane, lasciami o io...”
“Zitto, felino. Allora, Bery, che te ne pare di questo come futuro marito?”
“Io? No, amico, non se ne parla" protesta il micio rosso," io sono già fidanzato. Anzi, riportami subito a casa altrimenti Gegia mi farà diventare un tappeto a furia di calpestarmi.”
“Ecco, lo vedi? Sei proprio un cafone!” si lamenta Bery.” Portarmi un gatto già fidanzato...solo tu potevi fare una gaffe come questa.”
“Ehi, smorfiosa, piantala di offendere. Non temere, te ne porto subito un altro”.
Egon scappa via di nuovo veloce come un fulmine; dopo pochi minuti eccolo con un altro micio.
Stavolta si tratta di un timido gattino bianco e nero, piuttosto magro, che non tenta neppure di sfuggirgli tanto è spaventato.
“E di questo che mi dici? Un tipo fine, eh?”
“Uhm...” risponde Bery con aria di superiorità.
“Come? Non ti piace?”
“Ecco, io non vorrei disturbare,” lo interrompe il gattino,” ma vedi si dà il caso che io sia, come potrei dire senza essere indelicato...neutro, ecco. Insomma, non posso sposarmi.”
“Oh, accimacci a tutti i gattacci! Ci mancava il neutro, adesso. E va bene, va bene,  te ne porto un altro”.
Le giornate a primavera sono lunghe e di ore ce ne sono abbastanza per portare tutti i gatti che si vogliono: Egon ne presenta a Bery almeno quindici, ma nessuno fa al caso suo.
Verso sera il cane si arrende.
“Ragazzi, non ne posso più. Bery,  a quanto pare con te non c’è niente da fare, cerca di rassegnarti.
Adesso io vado a casa, mangio la mia solita cenetta e poi a nanna. E tu smorfiosa vedi di non disturbarmi ancora, anche se sono così stanco che forse non ti sentirò in ogni caso. Resta il fatto che sei una lagna, gatta” dice  rivolto a Bery, e si dirige dritto dritto verso la sua cuccia.
La povera Bery è triste.
“Miauuu," piange," non troverò mai il gatto giusto per me.”
Beatrice, di ritorno dalla spesa, sente la sua micia disperarsi e si avvicina a lei per consolarla.
“Cucciola mia, sei triste? Adesso ti metto nella ciotola tanta pappa e vedrai che ti sentirai subito meglio.”
Bery non l’ascolta neppure e riprende a piangere più di prima.
“Miauuu, miauuuu!”
Niente sembra consolarla.
“Ah, dimenticavo tesoro, " aggiunge Beatrice con aria distratta, " ti ho comprato anche la mousse al tonno.”
MOOOUUUSSE!?”
Scat!
 “Chomp, chomp, gnam, gnam...SLUUURP!”

Burp.















lunedì 1 aprile 2019

Cat's family

Eccomi di ritorno con le avventure di una simpatica famiglia felina, Cat's family, appunto.
Vi lascio  con la prima della serie.
Buona lettura.






I personaggi:

Beatrice; gattara patentata, è l’umana della cat’s family, ovvero di  Catarro kid, Teo, Bery, Drusi e Gugli: sei gatti bellissimi con i quali divide ogni momento della sua giornata. Ospita spesso altri mici;

Catarro kid: grosso, simpatico gatto arancione. Perennemente raffreddato, non vuole saperne di prendere la medicina che gli ha prescritto Antonio, il veterinario.
Un po’ bullo, un po’ gentilgatto, corteggia senza molto successo la gattina Drusi;

Teo: bellissimo gattone dal pelo lungo e lo sguardo languido, incanta portinaie e colf con i suoi occhi verdi. Dal carattere pacato e tranquillo, ama riflettere sdraiato sul muro di cinta del giardino, o sul letto di Beatrice;

Bery: micia tigrata graziosissima, un po’ snob, litiga furiosamente con Drusi con la quale rivaleggia in bellezza. Il suo gatto ideale è Gugli, peccato che sia anziano e non abbia nessuna voglia di fidanzarsi;

Drusi: gattina dal pelo scuro e gli occhi rotondi da civetta, affettuosissima, abile cacciatrice e rivale di Bery, finge di amoreggiare con Catarro kid  per poi graffiarlo se si avvicina troppo;

Gugli: senior di casa, anziano sì ma sempre in forma, sale ancora le scale con disinvoltura ma  non sopporta il rumore e i miao di troppo. Come primo gatto della famiglia è il cocco di Beatrice;

Brigitte: gatta randagia dai magnifici occhi color verde prato, è spesso ospite di Beatrice, mangia per dieci e viene regolarmente scacciata dal gruppo dei sei. Nonostante le zampate che prende si presenta ogni giorno all'ora di cena;

Camilla:  gattina timidissima, nemica acerrima di Brigitte, approfitta volentieri dell’ospitalità di Beatrice  anche se ha una casa sua;

Red: gatto randagio nemico di Catarro col quale ingaggia spesso furiose battaglie;

Egon: gigantesco pastore maremmano per niente pacifico, abita nella casa accanto a quella dei nostri sei, passa la maggior parte del tempo nella cuccia a dormire ma quando si sveglia dà la caccia a tutti i gatti del vicinato.


  

CAT’S FAMILY
di Barbara Cerrone


Voglio essere un boss



Catarro kid  gironzola  nel vicolo sotto casa con la solita aria da boss. A un tratto un’ombra si profila davanti a lui: è Red, il gatto rosso nemico di Catarro, viene quasi ogni giorno nella stagione degli amori.
“Ehi, Catarro, ti hanno fatto uscire anche oggi eh, femminuccia?” miagola Red gonfiandosi tutto.
“Bestiaccia della malora, vattene subito o io...”
“...o tu? Femminuccia, tu vivi nella bambagia con la padroncina che ti dà la pappuccia con le sue manine, uhmmm! Non sei un gatto, fai largo a un vero boss”.
Questo è troppo! L’orgoglio di Catarro  non può sopportare questa offesa e allora esplode la rabbia felina e... Catarro scappa, inseguito da Red.
“Arf, arf,  roarrr...”
 Red ha attaccato Catarro e ora i due rotolano giù lungo la discesa avvinghiati nella lotta, facendo scintille con il pelo.
Beatrice ha sentito tutto e interviene subito.
“Catarrino mio, eccomi, ti salvo io! Red, smettila subito, vattene via!” grida.
 Red fugge miagolando: “Femminuccia, femminuccia!”
“Non starlo a  sentire, Catarrino mio, quello è solo un attaccabrighe e un violento. Tu sei un vero capo, lo sanno tutti" lo consola Beatrice.
Catarro drizza la coda per farsi lisciare, fa le fusa e riprende a girovagare per il vicolo.
Drusi ha assistito alla scena dall'albero in giardino dove si è arrampicata per sgranchirsi le zampe.
“Ti ha dato di nuovo una bella lezioncina, eh, il vecchio Red?”
“Uhm, quello? Se Beatrice non fosse intervenuta l’avrei... lasciamo perdere. Meglio per lui.”
“Figurati! il vecchio Red ti dà dei punti, ecco la verità. Quello sì che è un vero boss.”
“Chi, lui? Ma io se voglio ne faccio bocconcini per le scatolette! Cara Drusi, qui l’unico vero boss sono io.”
“Uh, uh, uh! C’è di che sbellicarsi dal ridere. Non sei nemmeno un vero gatto, prova un po’ ad arrampicarti fin quassù”.
Catarro non se lo fa ripetere: sale su fino al ramo dove Drusi si è appollaiata e fa per avvicinarsi a lei.
“Oh, ma che bravo! Vediamo un po’ come te la cavi ora” sussurra Drusi e con uno scatto dà una spinta al povero Catarro che scivola giù, lungo il tronco dell’albero. Per fortuna i gatti hanno unghie forti e con quelle Catarro si aggrappa all'albero con tutte le sue forze.
Drusi intanto è scesa dal ramo e corre in giardino facendogli mille sberleffi.
“Maramiao, Catarro, boss delle mie unghie! “ gli grida.
Catarro è mortificato,  tanto più che è innamorato di Drusi, del resto ogni volta è così: lei lo prende in giro  e lui ci casca.
Umiliato, va subito in cerca di un gatto da attaccare, tanto per rifarsi.
Teo sta dormendo pacifico sul muretto al sole, chi meglio di lui per sfogarsi un po’? Catarro gli salta addosso all'improvviso, il povero Teo si sveglia di soprassalto.
“Chi...chi...chi è? Che succede?”
“Forza, forza, combatti peluche! Fammi vedere chi sei!”
Teo non è tipo da sfide, non lotta volentieri, è un filosofo, preferisce riflettere. E dormire.
Infatti ricade subito in un sonno profondo.
“Ma che diamine! Questo dorme sempre! Insomma nessuno vuole sfidarmi, oggi?” grida Catarro.
“Sì, io!”
“T..T...T...TU?? “
“Sì, vieni un po’ qua, bulletto”.
Catarro ha le zampe che tremano, non osa nemmeno gonfiare la coda: una specie di gigante peloso che è tre volte il suo peso gli si è piantato davanti, deciso a dargli battaglia. Catarro vorrebbe battere in ritirata ma Egon, il cane dei vicini, non è tipo da lasciarsi sfuggire un gatto come lui.
Catarro si guarda intorno: nessuna via di fuga. Il giardino è lì a due passi ma Egon lo marca da vicino, infilarsi fra le sue zampe è impossibile, dunque che fare? E Beatrice? Dov'è, stavolta, l’umana? A far la spesa, dunque non ci contare, Catarro.
“Sono o non sono un gatto? I gatti graffiano, giusto? E allora vai!” grida infine lanciandosi contro il muso di Egon a unghie tese.
Ma Egon è svelto, si accorge in tempo della sua mossa e lo evita per un pelo spostandosi di lato.
“Oggi non me ne va bene una. E sì che io devo essere il boss, qui” mugugna il gatto scappando in giardino.
“Che ti dicevo? Sei un mollusco” gli grida dietro Drusi.
“Un mollusco, ecco cosa devo sentirmi dire” sospira Catarro, e quasi gli verrebbe da piangere.
Una strategica ritirata per il momento si impone e il micio entra in casa e si dirige verso il letto di Beatrice, il pensatoio ideale per un micio che vuole riflettere.
“Come boss sono una nullità” piagnucola,” non sarò mai il capo da queste parti, e Drusi non mi vorrà mai come fidanzato.”
“Catarro, Catarro, se tu solo la smettessi di voler fare il boss a tutti i costi! Mi sembra chiaro che non è per te, allora perché insisti? “
“Bery, anche tu qui? Scusa, non ti avevo vista così, nascosta sotto il plaid...”
“Io mi nascondo dove voglio, e tu stai al tuo posto. Una gli dà un buon consiglio e lui...”
“Ma dai,  non fare così, era per dire. Ti ringrazio del consiglio ma io DEVO ESSERE UN BOSS o la mia vita non avrà senso.”
“Sei uno sciocco a voler essere diverso da quel che sei, avrai solo delusioni. Comunque fai un po’ come ti pare, la testa ce l’hai dura” conclude Bery ficcandosi di nuovo sotto il plaid.
Catarro vorrebbe chiederle scusa, è stato un po’ brusco ma lei sta già russando e non ha il coraggio di svegliarla.
La giornata è stata dura e anche Catarro ora si addormenta e sogna, sogna di essere un boss e di stendere Red e Egon in un colpo solo, mentre Drusi lo abbraccia sussurrandogli miao dolci come il miele.
Viene la sera e Catarro si sveglia per la cena, Beatrice gli ha riempito la ciotola di deliziosi bocconcini al tonno ma non basta, oh, non basta a consolarlo.
Ci vogliono anche un bel po’ di croccantini al salmone.