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martedì 5 febbraio 2019

Con lo zucchero impastata


Il diabete è una malattia molto seria, quando colpisce un bambino diventa addirittura un'ingiustizia.
Con la speranza che presto la medicina riesca a debellare questa patologia, vi lascio con  una bambina troppo dolce per essere di questa terra.
Buona lettura.




Con lo zucchero impastata
 Barbara Cerrone





C’era una volta una bambina dolcissima e con lo zucchero impastata: le sue mani erano di zucchero e cannella, la sua bocca di zucchero filato, i suoi occhi una delizia di zenzero e ancora zucchero sì, ma caramellato.
Quando parlava uscivano dalla sua bocca parole dolci come il miele, e di miele erano  gli sguardi che rivolgeva a tutti, perfino ai dispettosi che dopo averla guardata un solo istante si raddolcivano e diventavano buoni.
La sua dolce presenza rendeva meno amara  la più brutta delle giornate, se c’era pioggia si vedeva il sole fra le sue ciglia di zucchero e candito.
Ci fu una volta che si ferì a un dito: ne uscì del sangue che cadde giù per terra e da quel sangue nacquero zollette tutte rosa, buone da usarsi per zuccherare il tè.
Un giorno il medico le disse:
“Sono preoccupato: dai controlliamo la tua glicemia”.
Dai risultati si capì molto bene che lei non era di questa terra, era una fata, dolcissima, e con lo zucchero impastata.
Da allora ebbe per casa  uno scrigno tutto d’oro, dove viveva con tutte le altre fate; insieme  disegnavano, giocavano, e fra le rose cantavano canzoni.
Nessuno osò mai più toccarla per il timore che si spezzasse, la sua figura di zucchero impastata; neanche il sole volle più sfiorarla perché il calore non la facesse sciogliere.
A dire il vero a volte lei rimpiangeva la sua esistenza di piccola bambina, poi si diceva che se una è fata è fata  e deve vivere secondo  la sua  natura.
Ancora oggi, se la volete vedere, la trovate nello scrigno dorato che ride e scherza con le sue amiche fate  ma... mi raccomando,  non la svegliate se sta facendo sogni di  miele e con lo zucchero, tanto ma tanto zucchero, impastati.




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