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lunedì 22 giugno 2020

A proposito di un bel post


Ieri ho letto un post davvero toccante, risale a qualche giorno fa ed è di Sinforosa Castoro, una blogger che seguo da due anni, circa.
Racconta, Sinforosa, con grande efficacia i drammatici momenti in cui la Lombardia, (e poi tutta l'Italia) si è improvvisamente trovata sotto assedio, tenuta in scacco da un virus.
Milano che si svuota, il fuggi fuggi generale...uno scenario da incubo, così irreale da sollecitare il classico pizzico sulla guancia per accertarsi di non stare sognando.
La mia regione è stata colpita dal virus ma in modo molto meno tragico della Lombardia, ma il respiro malefico di questo incorporeo nemico pareva di sentirlo ugualmente per le vie delle nostre città, anch'esse deserte.
L'impressione era quella di essere finiti per sbaglio in un brutto film di fantascienza dal quale ci saremmo potuti svegliare presto, se solo lo avessimo voluto.
Purtroppo non era così, la realtà ci tirava per la giacca dicendoci che era tutto vero, e tutte quelle bare, quei morti, chiedevano disperatamente la nostra pietosa attenzione, le nostre preghiere.
Il nemico era invisibile, inafferrabile, eppure così potente da farci tremare, da toglierci la nostra libertà. La nostra vita.
Personalmente ho trovato molto commoventi le scene di quegli italiani che dalle finestre, dai balconi, da qualunque pertugio si offrisse loro per comunicare col mondo, cantavano, salutavano. Mantenevano un contatto. Anche in questa occasione abbiamo saputo reagire con creatività: siamo stati bravi, coraggiosi e disciplinati, nonostante qualche episodio che si può certo perdonare ad un popolo così fortemente provato.
Ieri nella mia Toscana abbiamo raggiunto quota zero contagi, tuttavia il nemico non è ancora battuto. O almeno non sappiamo se lo è, o se invece tornerà a colpirci.  Non possiamo cedere, ed è questa sensazione di tregua, non di vittoria, che ci tiene ancora il fiato sospeso.
Ora si può uscire, e questo per un po' mi dà  la sensazione di una ritrovata normalità e quasi dimentico la realtà,  poi vedo la gente indossare le mascherine nei negozi e  mi prende qualcosa allo stomaco, come una tristezza, una voglia di urlare e mi chiedo: quando sarà davvero finita?
Un medico mi ha detto tempo fa: "Niente sarà più come prima".
Ecco, io trovo questa frase sconfortante, non mi piace. Getta come una pietra tombale sul nostro futuro, sulla vittoria finale contro il nostro subdolo nemico. Preferirei sentir dire: "Niente sarà più come prima ancora per un po', finché non avremo trovato una cura efficace o il vaccino, o il virus stesso si indebolirà o..." insomma, vorrei una porta aperta alla speranza. La speranza di liberarci presto dal mostro.
Perché ce ne libereremo. 

Un affettuoso  saluto alla Lombardia e a tutti i lombardi, gente che non si arrende.





10 commenti:

  1. Grazie, sei gentile.
    Un saluto
    Barbara

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  2. Grazie Barbara, purtroppo questo nemico comune al mondo intero ci ha costretti a cambiare registro e chissà per quanto continuerà a metterci in riga. Confidiamo nella prudenza di tutti. Buona serata:)
    sinforosa

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    Risposte
    1. Vero, per questo dobbiamo ancora lottare ed essere prudenti, soprattutto.
      Un saluto
      B

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  3. Ciao buona notte, come stai? Accetti uno seguendo il blog dell'altro? Possiamo essere amici (non c'è distanza per l'amicizia) e collaborare con i nostri blog. https://viagenspelobrasilerio.blogspot.com/?m=1

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  4. Ciao,
    io non conosco il portoghese, solo inglese, francese e ovviamente l'italiano, che è la mia lingua madre.
    Spero che riusciremo a capirci ugualmente.
    Saluti dall'Italia
    B

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  5. Thank you very much, you are very kind!

    Barbara

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  6. credo che l'talia intera non si sia arresa a questo virus, ma abbia mostrato al mondo ed ai suoi capi di stato come si fa. Ovvio che qualche eccezione c'è stata ma nella grande maggioranza dei casi abbiamo retto bene il colpo.

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  7. Salve,
    sono d'accordo, l'Italia intera non si è arresa e ha retto bene il colpo. Purtroppo non ne siamo ancora fuori ma ce la faremo, dobbiamo avere fiducia.
    Un saluto
    B

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