Salvi!
Barbara Cerrone,
Barbara Cerrone,
Ad
un tratto un brusio familiare si levò dall’alveare.
Lo
sciame era lì, dietro di lui.
Sotto
lo sguardo incredulo di Pouli le api di Viridia si diressero verso il fiume,
ognuna tenendo fra le zampe un lembo di un grande telo di plastica abbandonato
dagli uomini di Capelli di neve
durante il primo inseguimento.
In
formazione, si avvicinavano fra loro in modo che il telo formasse una sacca
profonda come un enorme secchio, prendevano acqua dal fiume e poi via verso casa di Herb a lasciarla
cadere sul fuoco.
Un viaggio dopo l’altro, finché l’incendio, finalmente, si spense.
Un viaggio dopo l’altro, finché l’incendio, finalmente, si spense.
Il
capitano Herb e sua moglie furono portati via per primi dalla casa. Herb era
svenuto.
Fu
una grande sorpresa per tutti trovare Capelli
di neve insieme a loro, anche lui
vivo e vegeto.
Sembrava
fuori di sé per lo spavento e il dolore alle gambe, continuava a ripetere:
“Dove
sono le api? Voglio volare anch'io, trallallero, trallallera!”
“Bisogna
portarlo in ospedale, ha le gambe ustionate” disse Pouli.
“E
il cervello fuso” aggiunse la signora Herb con un filo di voce.
Un’automobile
blu si fermò a poca distanza dalla casa del capitano, ne scesero due uomini.
“Voi,
che state facendo al nostro capo?” chiese un tipo basso e magro.
“Le
api mi hanno salvato, ma non mi fanno volare con loro, ecco!” disse Capelli di neve.
“Capo,
che le hanno fatto? Meno male che siamo venuti a vedere cosa stava combinando
altrimenti questi chissà cosa le sarebbe successo con questi qui. Ora la
portiamo in ospedale, stia tranquillo. E voi fate largo, fate largo, avanti!”
Pouli
e gli altri si strinsero nelle spalle.
I
due uomini sistemarono Capelli
di neve sul sedile posteriore dell’auto e partirono a gran velocità per
l’ospedale di Konia.
“Così
è stato lui, “ mormorò Pouli, “è stato quel vigliacco a dar fuoco alla casa del
capitano. Dovevo immaginarlo. Anche così, è stato giusto salvarlo. Ora bisogna
pensare al capitano e a sua moglie”.
Herb
stava riaprendo gli occhi, la prima cosa che vide fu lo sguardo felice di Pouli
che lo fissava, incredulo.
“Capitano,
come si sente? Abbiamo temuto di
perderla.”
“Mia
moglie, dov'è mia moglie?” chiese Herb.
“Eccola,
è qui accanto a lei, stia tranquillo: è salva. Stanotte dormirete da me, la
vostra casa è impraticabile ma non tema, ne costruiremo insieme una più
bella.L’aiuteremo tutti, vedrà. Ci occuperemo anche del giardino, pianteremo
tanti di quei fiori che diventerà il più bello di Viridia. Ora però deve solo
pensare a riprendersi.”
“Grazie,
Pouli.”
“Deve
ringraziare soprattutto le api, ancora una volta. Hanno sfidato la paura del
fuoco per salvarvi.”
“Ma
che dici, Pouli? Se fuoco e fumo le fanno fuggire.”
“Eppure
le nostre non sono fuggite, anzi, hanno spento le fiamme.”
“Incredibile,
le api che affrontano il fuoco! Oh, ma questa volta ci sarà una grande, grande
ricompensa per loro. Diglielo.”
“Glielo
dirò, capitano, ma ora si riposi. Venga, la porto a casa mia”.
Il
giorno dopo, a Konia, Il
Giornale della Notte riportava la
notizia dell’incendio e di come le api e gli abitanti di Viridia l’avessero
spento, salvando la valle.
Una
soffiata aveva fatto conoscere al cronista
nomi e cognomi di tutti i protagonisti della vicenda.
Al
bar Il caffettino due clienti
parlavano dell’accaduto.
“Mino,
hai letto? Ti pare possibile? Secondo me sono le solite notizie gonfiate.”
“Già.”
“Sì,
insomma, chi può credere veramente che una lepre, un passerotto, un gatto e uno
sciame di api, che hanno un orso bruno come Responsabile, possano aver salvato la valle di Viridia? Sono tutte
stupidaggini.”
“Già.”
“Le
scrivono per vendere più giornali, ecco tutto.”
“Già.”
“Non
solo, il miele delle api di Viridia dopo questo fatto va a ruba: al
supermercato stamani i clienti hanno litigato per l’ultimo vasetto. Sono operazioni
commerciali, ecco tutto.”
“Già.”
“Beato
chi ci crede.”
“Già.”
“Tutto
qui quello che sai dire? Già?”
“Già,
già”.
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