3 maggio. Giornata mondiale della libertà di stampa.
Che cosa significa veramente? Che si può scrivere ciò che si vuole? Quali sono i limiti, i confini?
Sbattere in faccia alla gente lo spettacolo della violenza è forse libertà? Se diventa spettacolo credo di no, è violenza nella violenza.
Di sicuro libertà di stampa è libertà di testimonianza: ciò che è sotto ai nostri occhi non si può nascondere senza offendere il principio di onestà, e negare il diritto di informazione.
Essere testimoni e non doversi nascondere, non dover tacere.
Un esempio, ma le libertà forse sono tante.
Il sensazionalismo invece tarpa le ali alla libertà, la svilisce, rendendola merce. Tuttavia i giornali si devono vendere, e allora? Allora ci vuole pazienza, coltivare l'orto dell'onestà spesso non porta frutti immediati.
Come sempre, ho più domande che risposte, sarà forse perché non è una questione così lineare e facile come potrebbe sembrare.
Nelle fiabe invece è tutto più semplice e cristallino. No, nessun manicheismo.
Solo il vecchio e abusato sogno di un mondo migliore.
Buona stampa a tutti.
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