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martedì 26 novembre 2019

Una minaccia mortale



I guai non sono finiti nella splendida valle di Viridia...




Una minaccia mortale
Barbara Cerrone


A Viridia, un tappeto di petali di fiori  accolse lo sciame al suo ritorno dalla battaglia.
Il capitano Herb corse ad attenderle nel prato grande  dove si era già radunata una folla di entusiasti viridiani che sventolavano la verde bandiera della valle.
“Mie care, mie eroiche cittadine di Viridia, “esordì il capitano,”ancora una volta dobbiamo a voi la nostra salvezza.Grazie, grazie a nome di tutta la valle”.
Le api fecero le modeste  e non si misero a svolazzare qua e là, in trionfo, come certe api di loro conoscenza che per un nonnulla si pavoneggiavano come dive del cinema, no! Loro furono modeste, si accontentarono di un po’ di nettare e poi via in alveare, a far miele da brave operaie.
La valle tornò presto alle sue normali attività, solo il capitano non si era ancora tranquillizzato del tutto.
“Non mi convince, “ confidò ai soliti Pouli e Ailuro, “ la spedizione delle api è andata bene ma quell'uomo non si arrenderà così facilmente, si vendicherà, lo sento. Dobbiamo tenerci pronti a tutto. State in campana, mi raccomando. Orecchie aperte, capito?”
Pouli e Ailuro fecero segno di sì anche se in cuor loro pensavano che Herb fosse un tantino esagerato.
“Pessimista, sempre pessimista, il nostro Herb” sentenziò Ailuro che non aveva voglia di far  la guardia anche quella notte.
“Dovremmo festeggiare, altro che far la guardia” disse a Pouli che gli girava intorno, nervoso.
“Invece penso che abbia ragione, “ rispose Pouli,” il capitano sa quel che dice e poi è vero, Capelli di neve non è tipo da rinunciare così. Stai attento, stanotte.”
Ailuro fece spallucce e se ne andò verso casa, Pouli invece, poiché Herb gli aveva messo la classica pulce nell’orecchio, si diresse verso la città per raccogliere notizie sulle intenzioni del nemico.
Quel che sentì, nascosto dietro una persiana dell’ufficio di Capelli di neve, gli fece venire i brividi.
“Allora intesi?” diceva una voce maschile.” Il capo vuole che andiamo là domattina presto e diamo fuoco a tutto. La valle deve bruciare, capito? Nessuna pietà o se la prenderà con noi.”
“Ma proprio bruciare? E i Viridiani? Moriranno tutti!” protestava l’altra voce maschile.
“Non ci riguarda, o noi facciamo come dice il capo o siamo fritti, lo sai. Quanto ai viridiani...si salvi chi può”.
Pouli non perse tempo, corse, anzi, volò a raccontare tutto al capitano.
“Questa volta è davvero la fine, “ disse Herb con il nodo alla gola,” non c’è altro da fare, dobbiamo fuggire, e alla svelta. Ce ne andiamo, ha vinto lui.”
“Ma..capitano..” provò a protestare Pouli.
“No, troppo rischioso e troppe vite in gioco. Si fanno i bagagli, ho deciso.”
“Almeno convochiamo il Gran Consiglio e mettiamolo ai voti!” insisté l’attendente Pouli.
“Non c’è tempo, evacuare tutta la popolazione in una notte sarà già un’impresa pazzesca, dobbiamo cominciare subito. Vai a dire al messaggero di proclamare l’allerta e il Fuggi Fuggi generale”.
Pouli fece per uscire ma la signora Herb lo fermò.
“Pouli, aspetta, non andare. Marito mio, secondo me è un errore fuggire: dove andremo?  A cercare  un’altra valle dalla quale magari altri come Capelli di neve un giorno ci faranno scappare? Abbiamo ancora il nostro esercito, mandiamo le api in missione. Sono addestrate, sono certa che ci salveranno anche questa volta. “
“E se invece dovessero fallire, che ne sarà di noi?” chiese Herb .
“Non lo so ma so cosa sarà di noi se ci lasceremo scacciare da qui. Saremo per sempre un popolo in fuga, ecco cosa saremo. Pensaci”.
Herb tentennò ancora un poco, sua moglie non aveva torto, lui non aveva torto, Pouli non aveva torto. Ma, insomma, se tutti avevano ragione, allora...che si doveva fare?
Dopo aver tentennato e dubitato per una buona mezz'ora, Herb alzò la testa, guardò negli occhi  Pouli e disse:
“Chiama le api”.
Pouli non stava in sé dalla gioia, e quasi andò a sbattere contro la porta uscendo come un razzo dalla casa.





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